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mercoledì 31 agosto 2011

Le piste ciclabili a Terni



In una città come Terni dove il traffico veicolare è sempre più in aumento e l’inquinamento inizia a raggiungere valori preoccupanti, la realizzazione di una funzionale rete di piste ciclabili contribuirebbe sicuramente a migliorare la mobilità e a diminuire l’inquinamento; questo a patto che i cittadini poi usino effettivamente la bicicletta e che le piste ciclabili vengano ben realizzate.
Il comune di Terni, puntando alla mobilità ecosostenibile, ha di fatto realizzato in questi ultimi anni diverse piste ciclabili. Allo stato attuale i chilometri dedicati alle biciclette son ben sedici e, secondo il progetto, si prevede di arrivare a circa quaranta. Addirittura da qualche anno è stato instituito un servizio di Bike-Sharing!  Sicuramente è da lodare l’impegno del comune per la realizzazione delle piste ciclabili ma non tutto ciò che è stato realizzato è a regola d’arte.
Per esempio, percorrendo la pista ciclabile che parte da via Bartocci, quando si arriva sulla strada marattana ci si trova di fronte ad un restringimento di corsia molto pericoloso: metro alla mano, si passa da una larghezza della corsia pari a 1,50 m a  40 cm. Secondo l’articolo 7 comma 2 del D.M. del 30 novembre 1999, n. 557 (Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili), le piste ciclabili in sede propria e per quelle su corsie riservate, la larghezza della corsia ciclabile può essere eccezionalmente ridotta fino ad 1,00 m, sempreché questo valore venga protratto per una limitata lunghezza dell'itinerario ciclabile e tale circostanza sia opportunamente segnalata. Il tratto segnalato quindi non rispetta le norme ed è pericoloso.




Un’altra anomalia da segnalare è nel tratto di percorso promiscuo pedonale e ciclabile, che interessa viale Oberdan. In questo caso il decreto sopra citato afferma che, si ritiene opportuno che la parte della strada che si intende utilizzare quale percorso promiscuo pedonale e ciclabile abbia traffico pedonale ridotto ed assenza di attività attrattrici di traffico pedonale quali itinerari commerciali, insediamenti ad alta densità abitativa, ecc. Il traffico pedonale forse può anche essere considerato ridotto in viale Oberdan, ma le attività commerciali sono presenti e, in un caso, intralciano anche il traffico pedonale che è costretto a defluire nella corsia riservata alle biciclette, con conseguente incavolatura dei vecchietti che se la prendono con i ciclisti perché poco ci manca che li investano.
La rete di piste ciclabili è comunque ancora da ultimare e quindi molti tratti delle piste iniziano o finiscono nel bel mezzo di una strada trafficata. Per esempio c'è il tratto di pista ciclabile che parte dall'inizio di via Battisti per arrivare nella zona commerciale di via del Maglio: i ciclisti che la percorrono, oltre a dover fare attenzione agli scooteristi che utilizzano la pista ciclabile per evitare la rotonda sulla marattana, si ritrovano nel bel mezzo di via Battisti all'altezza di Cardeto, senza la possibilità di attraversare la strada con sicurezza in quanto non è presente la segnaletica. Inoltre, un bell'albero copre la visuale per verificare il sopraggiungere di autovetture su via Battisti.



Vengono segnalati inoltre attraversamenti a raso molto pericolosi, a causa o di una non adeguata segnaletica oppure della negligenza degli automobilisti.

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